Corpo vitreo
Frequentemente notiamo filamenti o macchie che si muovono davanti i nostri occhi. Potrebbero essere il campanello d’allarme di patologie del corpo vitreo.
Fisiopatologia del corpo vitreo
A cura di Massimo Filippello, Vittorio Picardo, Edoardo Stagni
Il documento allegato spiega perché si formano i corpi mobili vitreali e alcuni tipi di trattamento. Scaricalo gratuitamente per saperne di più.
Introduzione alla fisiopatologia del corpo vitreo
Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa che si trova all’interno dell’occhio e riempie un grande spazio tra la retina e il cristallino.
I corpi mobili vitreali (ossia i filamenti e le strane macchie che vediamo passare davanti ai nostro occhi) sono dovuti ad una alterazione della struttura del corpo vitreo che è legata all’età ma anche alla miopia.Quando il corpo vitreo si degrada ulteriormente si stacca dalla retina. Tipicamente il distacco del corpo vitreo ha la forma di un anello più o meno rotondeggiante o di una racchetta da tennis. In presenza di una patologia vitreale è sempre necessario un esame approfondito della retina che può subire danni dalla patologia vitreale. Una terapia precoce è quasi sempre in grado di ridurre la percezione dei corpi mobili. Nel corso di questo articolo prenderò in esame le terapie attuali che vengono proposte da diversi oculisti e spiegerò il motivo per cui, allo stato delle attuali conoscenza, queste terapie sono quasi sempre contro indicate in quanto sono in grado di spezzettare il corpo mobili vitreali ma, al contempo, ne creano altrettanti nei mesi successivi.
Come e perchè si formani i corpi mobili vitreali?
La formazione dei corpi mobili ed in genere la degradazione della struttura vitreale è dovuta all’azione di una classe di enzimi chiamati metalloproteinasi. Questi enzimi, che hanno un compito semplice ed alquanto sgradevole in tutto il nostro corpo, accelerano l’invecchiamento di tutte le strutture che contengono collagene. Il collagene è una sostanza presente nelle articolazioni, nella pelle, in moltissimi altri distretti corporei ma anche e sopratutto nel corpo vitreo. La struttura di collagene e acido ialuronico che costituisce l’impalcatura del corpo vitreo è sostanzialmente un contenitore di acqua simile ad una spugna. Quando il contenitore si riempie di acqua (nel caso del vitreo il 99% è costituito da acqua e sali) la nostra “spugna” naturale aumenta di dimensioni e si adatta perfettamente alle pareti della retina, mantendola aderente alla sclera. In definitiva, una delle funzioni più importanti del corpo vitreo è quello di mantenere attaccata la retina alla sclera. Questa osservazione può essere facilmente verificata misurando la variazione di pressione oculare dopo aver bevuto due semplici bicchieri d’acqua in pochi minut. In media la pressione oculare dopo circa 1 ora aumenta del 30% ed è ovvio che questo aumento di pressione vitreale si scarica sulle pareti della retina. Altro esempio contrario è la facilità di avere un distacco di retina in pazienti operati di vitrectomia senza olio di silicone. In questo caso la mancanza del supporto vitreale che aderisce sulla retina aumenta il rischio di distacco di retina del 25%.
La mia ricerca sulle cause della degradazione del corpo vitreo è iniziata dopo aver letto un lavoro scientifico pupplicato all’ARVO che provava l’esistenza delle metalloproteinasi nel corpo vitreo. Da quella importante osservazione ho iniziato una collaborazione scientifica con il Prof. Gian Carlo Pantaleoni direttore dell’Istituto di Farmacologia Medica dell’Università dell’Aquila. In Istituto abbiamo provato diverse sostanze in grado di inibire le metalloproteinasi in vitro fino a isolarne alcune in grado di bloccare l’attività enzimatica per 24 ore consecutive.
Il lavoro scientifico in abstract può essere letto su: PubMed.gov.
Altra osservazione importantissimia è data dal ruolo “terapeutico” della parte liquida del corpo vitreo. Come detto in precedenza sappiamo che nel vitreo si formano metallo proteinasi. Un semplice terapia in grado di minimizzare l’azione degli enzimi è quella di diluirne la concentrazione all’interno della matrice vitreale. Questa terapia può essere ottenuta semplicemente assicurando un costante ricambio di acqua al corpo vitreo. Gli enzimi si formano giornalmente e il continuo ricambio di acqua ne diminuisce la concentrazione, limitandone l’azione distruttrice.
Per capire l’importanza di un corretto apporto di liquidi giornaliero ho effettuato studio statistico sulla percentuale di problemi vitreali i pazienti che, normalmente e per loro scelta, dichiaravano di bere mediamente meno di un litro d’aqua al giorno e ho comparato la frequenza di problemi vitreali con un altro gruppo di pazienti che, viceversa, dichiaravano di bere almento un litro e mezzo d’acqua al giorno. I due gruppi sono stati seguiti per un anno di seguito. Il primo gruppo (gruppo A) era costituito da 23 pazienti (12 maschi) con miopia compresa tra 2 e 6 diottrie ed età media di 34 anni, il secondo gruppo ( gruppo B) era costituito da 21 pazienti con miopia compresa tra 2 e 7 diottrie ed età media di 35 anni. Dopo un anno di osservazione il gruppo A ha evidenziato un incremento dei corpi mobili vitreali del 24% mentre il gruppo B del 5%. Inoltre solo nel gruppo A si sono verificati 3 distacchi di vitreo posteriore. I mesi in cui si registrano più frequentemente i problemi vitreali sono stati agosto, settembre e ottobre.
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Informazioni sull'autore

Massimo Filippello
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1980 con 110/110 e lode. Specializzazione in Oftalmologia nel 1984 con 50/50 e lode. Master sulla diagnosi e la terapia dei tumori oculari con il Dottor Leonidas Zografos, massimo esperto mondiale di melanomi oculari, nel 1984-1985 presso la Clinica oftalmologia di Losanna.
Successivamente ha continuato la sua attività a Losanna per diversi anni presso la clinica oculistica con il dottor Francesco Frazzetto.
Ha lavorato come consulente in campo oftalmologico per numerose multinazionali in campo farmaceutico con il ruolo di direttore medico. Collabora attualmente con diverse aziende farmaceutiche.
Autore di 75 pubblicazioni e 4 brevetti internazionali in campo oftalmologico.
Ha costruito un'azienda che si occupa della produzione di principi attivi nella creazione di nuovi integratori e farmaci.
Ad oggi ha eseguito personalmente 40.000 interventi chirurgici in tutti i campi dell'oculistica, dell'oftalmoplastica e della chirurgia refrattiva. Esegue interventi di cataratta, di vitrectomia, di chirurgia del glaucoma, trapianti di cornea e interventi di estetica.
- Autore: Studio Filippello
- 10 Novembre 2022
- Categoria: Oculistica, Patologie
TERAPIE
Si prescrivono integratori dopo un’accurata visita oculista e si consiglia di idratarsi regolarmente
Caratteristiche
Sintomi
Percepire nella visione mosche volanti o filamenti o una "nube" in movimento mentre si guarda qualcosa.
Età
+40 anni
Fattori di rischio
Miopia, stati di disidratazione, distacco posteriore del vitreo